Cosa sono gli indicatori economici e perché sono importanti: facciamo un po’ di chiarezza

Come molti sapranno, gli indicatori economici sono dati che vengono regolarmente pubblicati dai vari stati, dichiarazioni o notizie rilevanti per l’andamento economico di un paese (o, in generale, l’economia globale). 

La frequenza con cui vengono divulgati è molto variabile, esistono indicatori trimestrali, mensili o persino giornalieri.


I dati vengono raccolti su base statistica, da organizzazioni diverse a seconda del paese di provenienza. Questi determinano lo stato di salute economica dello stato di riferimento, e stimano anche la prospettiva di crescita nei mesi successivi. Di conseguenza, un rafforzamento o un indebolimento di una valuta può essere previsto basandosi su queste stime. 


Ne indichiamo di seguito alcuni, in maniera sintetica:


Prodotto Interno Lordo (PIL): Valore di mercato di tutti i beni e i servizi che vengono prodotti in un paese nel giro di un anno. Naturalmente, un suo aumento genera una crescita della valuta coinvolta. 


Gross Domestic Product (GDP): Si tratta di un dato analogo a quello del PIL, ma valido nei paesi anglosassoni e in altre parti del mondo. 


Non Farm Payrolls (NFP): Calcolo dei posti di lavoro creati o tolti negli Stati Uniti in tutti i settori ad eccezione di quello agricolo. Un suo aumento di valore porta ad una crescita del Dollaro Statunitense. 


Tasso di Disoccupazione: Se aumenta, la valuta di riferimento decresce. 


Annuncio dei tassi di interesse da parte delle banche centrali: si tratta di un insieme di dati molto complesso, sintetizzando potremmo dire che sono direttamente proporzionali al valore della valuta di riferimento.


Ma dove risiede la loro importanza, e come possono esserci di aiuto a livello pratico? 

C’è innanzitutto da capire che ogni indicatore economico agisce due volte: prima di tutto nella previsione del dato, quindi prima della sua effettiva annunciazione, e in seconda analisi nel momento in cui il dato stesso viene divulgato. Anzi, potremmo concludere che la vera azione dell’indicatore sta nella differenza tra la previsione degli analisti sul dato stesso e l’avvenimento. Quando vi è una discrepanza tra questi, le valute interessate possono subire delle importanti oscillazioni.


L’analisi fondamentale, che principalmente studia e si confronta con i dati macroeconomici, deve essere considerata dal trader come un importante organo dell’analisi tecnica. Per un’analisi che si possa dire completa, almeno uno sguardo sugli eventi più importanti è utile per comprendere ad un livello più profondo le ragioni di determinati movimenti finanziari, che altrimenti rimarrebbero nell’ombra.

Per conoscere le cause, dunque, bisogna risalire (oltre che alle ragioni matematiche studiate dall’analisi tecnica) al di là del grafico stesso. 



Chiunque consideri i mercati come dei sistemi a sé stanti, o li tratti inconsciamente come tali, non li comprenderà davvero a fondo. Il mercato è un organismo, figlio e opera dell’uomo, e dall’uomo costantemente influenzato; è uno specchio fedele della nostra società e delle sue contraddizioni, delle sue rapsodie, delle reazioni che l’uomo ha di fronte alle avversità che la vita gli pone davanti.

Il mercato è, non diversamente dall’arte, un microcosmo della vita umana. Un’opera inconscia e collettiva i cui fili vengono tessuti dalle moltitudini, determinati dal comune sentire e dagli avvenimenti mondani.